Nel Boschetto Irregolare potete trovare il monumento funebre dedicato alla piccola Ada Carrena che riposa in questo luogo dal 1880.
Ciò che mi ha subito colpito di questa bambina è stata la sua storia, il fatto di essere in un certo modo legata ad un’altra bimba, sepolta qui, nonostante non si fossero mai conosciute.
Essendo passati molti anni non è facile scovare informazioni, fortunatamente ho trovato on line il libro di Ferdinando Resasco “La Necropoli di Staglieno”: qui l’autore spiega che nel 1892 mentre stava passeggiando per il cimitero incontrò per caso una signora vestita a lutto, intenta a mettere dei fiori sulla tomba della figlia.
Vedendo la sua sofferenza immediatamente le chiese se la tragedia fosse avvenuta recentemente, e lei gli rispose che erano passati già 12 anni dalla tragedia.
Una bella, una cara, una deliziosa bambina. Quello è il suo ritratto parlante!
A parlare così era Enrichetta Torre in Carrena la mamma di Ada, riferendosi alla statua. Ogni tre giorni si reca qui per parlare con lei e ricordarla: aveva bellissimi capelli biondi e profondi occhi neri. Amava moltissimo i fiori ed è per questo che la sua tomba ne è piena, tutti rigorosamente senza spine per volere della stessa Enrichetta.
Come ho accennato prima quando era in vita Ada andava spesso a Staglieno e ogni volta voleva passare dalla tomba di Giuseppina Grillo un’altra bambina morta qualche anno prima (ne parlo in questo articolo).
Sembra che le fosse così affezionata da voler abbracciare e baciare la sua statua. Erano in un certo senso diventate amiche. E quando doveva andare via la salutava così:
Addio mia cara Giuseppina: tu lo vedi dobbiamo separarci; la mamma deve ricondurmi in città: ma non dubitare: ci rivedremo presto: assai presto…
Ada morì di meningite. malattia estremamente diffusa in quel periodo e che raramente lasciava scampo, quando aveva quasi sei anni. Enrichetta volle che fosse proprio lo scultore della tomba di Giuseppina a realizzare quella della figlia e così ingaggiò lo scultore Giovanni Scanzi uno dei più importanti scultori genovesi.
La gliela descrisse in questo modo:
Badi che una bambina più bella della mia non è mai esistita non esisterà mai: per via i passanti si volgevano ammirati verso la sua testolina dai capegli d’oro: ne decantavano la grazia; me la invidiavano; parevano volermela divorare coi baci
Nella realizzazione dei fiori ottenne l’aiuto di un certo signor Novello che possedeva una villa in via Lata. Ogni giorno si recava nel suo giardino e aveva sempre fiori freschi dai quali trarre ispirazione.
Due sono le epigrafi dettate dall’Avv. Giuseppe Prato (non sono riuscita a capire chi fosse, se un amico o un parente) e alcune frasi sono proprio di Enrichetta.
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Non ho trovato molto sulla famiglia tranne l’atto di morte della madre.
Dovete sapere che ho scritto questo post e quello di Giuseppina contemporaneamente e più di una volta mi confondevo: non sapevo più chi fosse l’una e chi fosse l’altra, come se nella morte fossero diventate una cosa sola.
DOVE SI TROVA: Staglieno, Boschetto Irregolare Settore E. Dopo aver visitato la tomba di Giuseppina uscite dalla Galleria e vi dirigete verso Viale Carrena il tempo di una curva e la trovate davanti.