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Palazzo Grillo Cattaneo a Genova

by EMANUELA
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Chi ha guardato la serie Blanca sicuramente avrà riconosciuto questo angolo di città situato nel cuore di Genova.
Palazzo e Piazza Grillo Cattaneo infatti si trovano nel quartiere del Molo a pochi minuti di distanza dal porto e da Via San Lorenzo.

La storia di questo palazzo è abbastanza intricata perché ha subito varie modifiche nel corso della sua storia ed è passato più volte di proprietà.

Palazzo Grillo Cattaneo, che fa parte dei Rolli sin dal 1588, prende il nome dalla famiglia Cattaneo che aveva numerose proprietà nell’area che si estendeva dalla Chiesa di San Torpete sino al Ponte dei Cattanei (uno dei ponti del Molo).

Lorenzo Cattaneo ricco commerciante, imprenditore e colto mercante affidò la costruzione di questo edificio ai magistri antelami. 
Ad Aprile 1505 furono commissionati allo scultore lombardo Antonio della Porta detto il Tamagnino due portoni, uno all’interno (che ora non esiste più) e uno esterno: per questi lavori fu pagato 500 libbre, con un “extra” di altre 100 se il lavoro fosse riuscito bene. Al contrario avrebbe dovuto ripagare lui stesso la medesima cifra: “Dictuni opus non esset pulchrum et gratum”. 

Nel capitello a sinistra troviamo armi di fattura antica mentre in quello a destra ci sono quelle moderne alla lombarda. Sempre a sinistra vediamo un cesto di frutta, simbolo della carità inteso come amor prossimo, mentre a destra un pellicano simbolo dell’amor Dei. Questo animale inoltre per i rosacrociani raffigurava l’amore.

Ai lati dell’architrave invece possiamo vedere un liocorno cavalcato da una figura maschile e un leone con una femminile: entrambi sono simboli alchemici del mercurio volatile dei filosofi e dello spirito, ma probabilmente alludono anche a Cristo.

Il pellicano poi era raffigurava Cristo che si lascia crocifiggere e dona il suo sangue per redimere l’umanità. Il leone nei bestiari medioevali rappresenta prudenza e nelle chiese invece era usato come simbolo della giustizia ecclesistica. Nei blasoni il coraggio, la nobiltà e la forza.
Infine nel XVII secolo venne aggiunto il monogramma mariano con i due angioletti che sorreggono il trigramma cristologico.

 Durante la seconda guerra mondiale purtroppo è stata distrutta la loggia che si trovava tra vico del Fumo e vico San Giorgio, molto simile alla loggia ancora esistente della villa di Terralba.
Nella seconda metà del Cinquecento vi abitò Leonardo Cattaneo, doge di Genova, che commissionò all’architetto Bartolomeo Bianco la ricostruzione dell’atrio, con la fontana e il vano scala, mentre all’esterno vennero costruite le finestre con balaustra. Nel 1868 il palazzo fu venduto alla famiglia Lagorio che trasformò il palazzo in una casa con vari appartamenti. 

CURIOSITA’ Gli interni che si vedono in Blanca in realtà sono sono stati girati altrove ovvero nel Palazzo Farnense di Caprarola, in provincia di Viterbo.

QUI COME ARRIVARE A PALAZZO CATTANEO 

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