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Pellegro Piola: la storia del pittore accoltellato

by EMANUELA
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Protagonista di questo post è Pellegro Piola pittore della scuola genovese fratello di Domenico Piola il cui nome è legato alle famiglie più ricche ed importanti della città come i Doria, gli Spinola o i Balbi.

Hostis abi, limina time

“Nemico vattene, temi questa casa“ con questa citazione (che si trova incisa sul palazzo nella zona dove probabilmente abitava il pittore) parte il nostro viaggio alla scoperta di un episodio della storia di Genova accaduto nel 1640. 

Ma chi era Pellegro Piola?
Pellegro Piola nasce il 5 Giugno 1617 da Paolo Batta e Maddalena Zerbi di Giacomo; comincia il suo apprendistato con Gio Domenico Cappellino e verso i 17 anni inizia a studiare pittori come il Parmigianino, Rubens e Van Dyck.
Nel 1637 si sposa con Giovanna Caterina Desiderati; tra i committenti più probabili ci furono Paolo Spinola, Alessandro Sauli e la famiglia Brignole Sala.
Con il passare del tempo è sempre più richiesto tanto che la Corporazione degli Orefici gli commissiona un’edicola votiva in ardesia rappresentante la Madonna con il Bambino e Sant’Egidio. 
Il Piola aveva casa e bottega in Salita San Leonardo (tipica creuza genovese in mattoni) una traversa di Via Fieschi a due passi da Porta Soprana e la casa di Colombo.


Salita San Leonardo_Pellegro Piola
Salita San Leonardo

Dovete sapere che a questo punto ero talmente presa dalla storia di questo pittore che oramai mi sentivo in pieno ‘600 tanto che non appena ho visto questo arco ho cominciato a pensare: “Magari era qui che passavano le giornate insieme ai suoi amici…chissà come era Genova a quei tempi…come vestivano…” Inoltre ho allegramente sbeffeggiato un cartello con “Alt zona militare” pensando:” Ahah sì certo come no chissà da quanto tempo c’è qui” e stavo per entrare in una specie di cortile che pensavo abbandonato, per fortuna poi sono ritornata in me :)


L’omicidio di Pellegro fu raccontato da vari storiografi (Soprani addirittura era anche un amico della famiglia e lo aveva conosciuto personalmente), vediamo insieme cosa accadde attraverso le loro parole: 

«Andandosene una sera di notte tempo verso sua casa in compagnia d’alcuni amici, s’incontrò con certi giovani, coi quali (per certe parole dette più tosto per ischerzo, che per ingiuria) bisognò improvvisamente azzuffarsi; s’appartò destramente da loro, e verso casa si diede a fuggire: ma sdrucciolando cascò, e vedendo c’haveva quegl’impugnato il ferro per ferirlo stimò non esser conosciuto, e cercò di quietarlo. Mà poco giovò il darsi a conoscere a chi havendo già destinato il colpo non seppe, ò come altri dicono non volle più trattenerlo: anzi mortalmente piagando, forse per invidia più, che per disgratia, l’infelice Pittore, non le lasciò più che poche hore di vita…». (Soprani)

In questo tempo vennero sotto la di lui finestra ad invitarlo a spasso alcuni Giovani suoi conoscenti. Il Padre, la Madre, e la Moglie, il pregarono, che in quell’ora importuna si rimanesse in casa. Uscì per tanto con que’ Giovani, che dopo breve giro pervenuti nella lunga piazza di Sarzano, cominciarono a bello studio ad altercare fra loro, e a ingiurarsi con insulti, e minacce: indi vennero alle coltella; e chi assaliva, chi urtava, chi si dava alla fuga. In quella confusione, e mischia fuggiva anche il nostro Pellegro, che niun motivo avea dato alla rissa; quando da un di coloro fu raggiunto, e ferito con un grave colpo di stocco nel mezzo della persona: e il fellone sicario in tale stato lasciollo, dicendogli: Pellegro mio, perdonami, ch’io non t’avea conosciuto»

(Ratti 1768)

Salita San Leonardo pellegro Piola

Sia il Bianco che il Piola erano un po’ ubriachi : “per quanto ho inteso havevano stabilito di andare a cantare, e sonare sotto il balcone di Gio. Andrea Mainero detto il Belisarda“. Mentre «il prete era andato a prendere la Chitarra il Piola cridò con doi giovani che erano ivi in fondo del borgo dicendoli: bardasce fotute, et altre parole simili [«dette più tosto per ischerzo, che per ingiuria, dando ad uno di questi un sciaffo, et in quello capitò il detto P. Bianchi quale vedendo, che detto Piola cridava con detti giovani ferì un di detti giovani a quale non sò il nome ma è figlio di una donna che vende herbe nel caroggio delle Schiave sopra la casa di Gio. Stefano Marenco, et detto giovane è battilana, et di nuovo detto Piola si pose a scorrere uno di detti giovani, e poi si pose detto Piola a scorrere verso detto P. Bianchi, quale P. Bianchi per quanto si dice stimando che fosse uno di detti giovani, che havevano cridato col Piola ferì detto Piola…» (Assereto)

Moriva così in Piazza Sarzano  il 25 novembre 1640 a soli 23 anni a causa di una profonda ferita al ventre Pellegro Piola. 
Di Giovanni Battista Bianco non sappiamo molto. Unica cosa certa il fatto che fosse chierico e dovesse ancora prendere  gli ordini maggiori; fu pittore e probabilmente allievo di Giambattista Carlone.

Pellegro Piola

Il 29 gennaio 1641 il Bianco fu condannato a dieci anni d’esilio e a pagare una multa di mille lire da devolvere in beneficenza. Qualche mese dopo la Rota Criminale aggiunse cinque anni di galera e due di bando per il porto abusivo del pugnale. Pare tuttavia che dopo il perdono dei famigliari il Bianco non passò nemmeno un giorno in prigione.
Pellegro fu sepolto nella Chiesa Parrocchiale di S. Andrea (orami scomparsa) dove riposavano sin dal 1585 tutti i suoi antenati. 

 

FONTI

Pittori Liguri
A me Zena 
101 Storie su Genova che non vi hanno mai raccontato
Books Google
Le vite de’ pittori scoltori et architetti e de’ forastieri che in Genova operarono

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